Ponte di Ognissanti in Calabria
Venite in Calabria a scoprire le vere origini della tradizione della festa di Halloween! Molti pensano che si tratti di una festa importata dagli Usa ma la realtà è ben diversa, o almeno sembrerebbe: secondo l’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani la ricorrenza ha origini italiane e precisamente nasce in provincia di Vibo Valentia, a pochi km da Tropea. In un capitolo del suo libro “Il Ponte di San Gacomo” lo studioso sostiene l’ipotesi che la popolare festa horror a stelle e strisce non sia altro che la contaminazione dell’antica tradizione popolare del “Coccalu di muortu”, dal sapore made in Calabria.
A Serra San Bruno, da secoli, per la ricorrenza dei morti, i bambini svuotano le zucche, danno loro un aspetto spaventoso di un teschio e vanno in giro per il paese chiedendo un’offerta cantilenando “Mi lu pagati lu coccalu?” (Mi pagate il teschio di morto? in dialetto serrese).
Nella cittadina di Nicotera (Vibo Valentia) troviamo un’analoga tradizione. Qui infatti si serba ancora memoria della questua che il 1° novembre veniva fatta dai bambini in giro per le case del paese portando una zucca svuotata e lavorata in forma di teschio, nel cui interno era accesa una candela, chiedendo regali in denaro e dolciumi attraverso la domanda “ndi dati i benedetti morti?” (ce li date i morti benedetti?).
La presenza della zucca la ritroviamo anche a Limbadi (Vibo Valentia), dove la sera di Ognissanti gruppi di ragazzi portavano nelle case zucche vuote scolpite in forma di teschio chiedendo offerte per i defunti e ricevendo soldi, frutta secca e dolciumi.
Ancora oggi persiste l’usanza di preparare con le mandorle dei dolci chiamati “ossa di morto” in tutta la provincia di Vibo Valentia, e se visitate Tropea in questo periodo, non perdete l’occasione di assaggiarli in una delle antiche pasticcerie artigianali del nostro centro storico!